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A luglio è arrivato il primo Report prodotto dall’Osservatorio sull’Economia del Turismo delle Camere di Commercio che certifica l’evidente ripresa del settore turistico italiano, ma che lascia alcune incertezze.

 

Già a giugno 2022 gli albergatori italiani hanno segnato un +26% rispetto allo stesso mese del 2021 con valori generali pari a quelli registrati negli anni prima della pandemia.
Anche per i mesi di luglio, agosto e settembre c’è forte ottimismo.
Ci si attende un assorbimento dell’offerta pari, in media, al 48% delle camere disponibili, che sostanzialmente raddoppia quello registrato nell’estate 2021, con un picco nel mese di agosto del 62% di prenotazioni già in casa contro il 33% registrato nello stesso
periodo del 2021.

Se il trend verrà confermato, quindi, le occupazioni dei prossimi mesi raddoppieranno rispetto al 2021 portandosi cosi ai livelli dell’estate 2019.

Ovviamente una delle maggiori motivazioni di questi numeri positivi è il ritorno della presenza dei turisti internazionali sul nostro territorio.
Il 40% degli operatori intervistati dichiara un aumento della clientela straniera mentre una quota simile ne indica la sostanziale stabilità rispetto all’estate 2021.
Ma chi sono quest’anno i Paesi che scelgono l’Italia come meta delle loro vacanze?
Sempre stando al Report di ISNART è la Germania che si attesta al primo posto come Paese con il maggior numero di persone che scelgono (o hanno scelto) l’Italia quest’anno. Distaccati poi ci sono Francia, Paesi Bassi e Regno Unito.
In forte calo, per le note ragioni politiche, i turisti russi.

Non è tutto oro quello che luccica

Arriviamo ora alle incertezze di questa estate.
La quasi totalità delle imprese intervistate ha riscontrato aumenti dei costi generali che, almeno in parte, vengono scaricati sui prezzi di vendita delle camere (il 36% delle strutture dichiara di aver aumentato le tariffe).

 

Molti albergatori e imprese turistiche, quindi, a fronte degli aumenti delle spese non hanno previsto un adeguato piano di rientro. Gli
imprenditori restano fortemente preoccupati dei riflessi di difficile previsione rispetto alla gestione finanziaria (il 41% pensa di chiudere il proprio bilancio in perdita).

Da ultimo, sempre in tema Turismo e sempre secondo una ricerca di ISNART, il profilo del nuovi turisti è questo:

 

Il nuovo turista? È giovane, phygital, attento al well being e alla sicurezza. Un global citizen, fortemente influenzato dai fenomeni del city quitting e del nomadismo digitale.

 

Cioè?? È giovane e curioso 🙂

 

Fonte dati: www.isnart.it